Abbiamo voluto presentare a Schio una nuova associazione che di fatto è un movimento politico civico.
- Politico perché si propone di riflettere ed incidere sulle decisioni politiche della nostra città
- Civico perché il movimento non è in alcun modo collegato con un qualsiasi partito politico o potentato economico, o entrambi. In altre parole non abbiamo qualcuno a cui dover rendere conto, se non i cittadini.
Circa 10 anni fa è avvenuto a Schio un singolare esperimento politico che ha visto l’affermazione, per la prima volta, di una lista civica sui tradizionali partiti politici.
Un cambio nella governance della città.
Il riferimento è a “Noi cittadini con Valter Orsi” e alle liste civiche alleate.
Un’affermazione di misura nel 2014, una più netta e decisa nel 2019.
Segno che i cittadini hanno apprezzato.
Alcuni, tra noi, provengono proprio da questa esperienza, a cui devono molto.
L’affermazione delle Liste civiche non è accaduta solo a Schio, è stata una tendenza generale che si è mostrata quando i partiti tradizionali, pesanti, bene organizzati e radicati nel territorio, si sono trasformati in partiti di opinione, fatti più di elettori che di iscritti, con una organizzazione più leggera, guidati da leadership forti e carismatiche.
Fondati più sulla capacità comunicativa mediatica dei loro leader piuttosto che sull’organizzazione.
Una comunicazione sempre più semplificata e una competizione sempre più personalizzata.
A volte, il partito si identifica con il leader fondatore, che detta la linea.
Dissenso o il dibattito interno sono mal tollerati.
Il leader parla dal pulpito, gli altri ascoltano.
La nuova struttura è semplificata ma è fatta per trasmettere messaggi, non per riceverli.
C’è chi cerca un posto sul palco, chi si accomoda ad ascoltare.
Ed in ascolto dei cittadini non rimane più nessuno.
I cittadini si allontanano dalla Politica e ci ritroviamo con una Politica senza cittadini. E con cittadini senza Politica.
E i giovani? Non pervenuti.
Siamo partiti proprio da qui. Dal significato di cittadino.
La convinzione comune è che il contrario della parola cittadino sia “straniero”, non è così, il contrario di cittadino è suddito.
Cittadino è chi contribuisce in modo attivo al processo di elaborazione delle decisioni collettive.
Questo distingue il cittadino dal suddito.
Questo significa che i voti, oltre che a contarsi, dovrebbero avere un peso.
Mancando la partecipazione, sentiamo che il peso dei voti dei cittadini è molto debole.
Per far evolvere un cambiamento iniziato 10 anni fa, abbiamo sentito l’esigenza di creare una associazione ORGANIZZATA PER STIMOLARE IL DIBATTITO E LA PARTECIPAZIONE. Prima di tutto al suo interno, poi anche verso l’esterno.
Quante volte vi hanno chiesto “E tu cosa pensi? Come la vedi?”
E se lo hanno fatto, hanno poi ascoltato la risposta?
Per noi questo è centrale: creare una organizzazione dove interessi diversi si presentano e idee differenti si confrontano, dove i temi vengono approfonditi anziché semplificati in slogan che puntano a polarizzare le posizioni.
In questi 10 anni di esperienza civica Schio è cambiata molto.
Non mi riferisco solo ad opere concrete, come il Faber Box, o qualche edificio o strada, ma ad una maggiore comunicazione e trasparenza. Oppure alla costruzione di relazioni e cooperazione (es: i commercianti di Cuore di Schio).
A Schio, 1 solo cittadino può portare il consiglio comunale ad approfondire, discutere e pronunciarsi su un tema molto sentito.
Mi riferisco evidentemente alla iniziativa popolare sull’inceneritore di Schio.
Comunque la pensiate sul tema, questo fatto è di per sé un grande e raro esempio di democrazia diretta.
Ma non abbiamo visto tutto questo entusiasmo per questa sua prima applicazione. Anzi, forse, un pizzico di sospetto. Quasi se ne avesse timore.
Ma timore di cosa? Della democrazia?
Non averne paura è la rivoluzione gentile.
E’ aprire le porte alla partecipazione e corrergli incontro, organizzarsi per accoglierla.
Così i giovani possono portare un vento fresco, nuove prospettive, forza e vitalità.
A chi pensa che per fare grandi cose bisogna alzare l’asticella, guardare in alto,
rispondiamo che molto probabilmente, sulla soluzione, ci stiamo seduti sopra.
Da un ambiente vivace e frizzante germogliano le grandi idee.
Politica e gestione non sono la stessa cosa, non si tratta di tenere solo i conti in ordine, la politica implica delle scelte ed una visione del futuro che non è dato, ma da inventare e costruire.
Se bastasse un ragioniereper decidere su cosa deve essere Schio,
beh… allora siamo fortunati…. ancora qualche anno e potremmo affidare il compito all’intelligenza artificiale.
Oppure… no.
Noi non siamo qui solo per presentarci, ma per invitarvi a partecipare.
Christian Grondini